Il Foro Maculare è una malattia che causa un foro a tutto spessore al centro della retina (zona detta macula). La macula ha un’area di 5 mm., la cui parte centrale, detta fovea, non è più grande della capocchia di uno spillo. Il foro maculare può essere idiopatico (senza causa apparente) oppure secondario ad una causa specifica quale la miopia elevata o un traumatismo. Chi è affetto da un foro maculare ha la visione centrale spezzata, ondulata oppure non riesce a leggere per la presenza di una macchia centrale.
Quali sono le cause del foro maculare?
La maggior parte dei fori maculari è idiopatica, (di causa sconosciuta), anche se alcuni possono essere postraumatici. sono più frequenti nelle donne oltre i 60 anni. Non è noto perché le donne siano affette molto più degli uomini.
Quali sono i sintomi del foro maculare?
Negli stadi precoci i sintomi sono simili alle altre affezioni che possono interessare la macula:
1. calo della visione centrale
2. deformazione delle immagini (metamorfopsie)
3. infine si arriva a percepire una macchia scura centrale (scotoma centrale).
Il dott. Giovanni Giordano esegue una vitrectomia secondo gli standard più avanzati disponibili attualmente con una tecnica d’avanguardia appannaggio di pochi centri in Italia.
Come si fa la diagnosi di un foro maculare?
Il foro maculare a tutto spessore va distinto dal foro lamellare, dallo pseudoforo (foro nella membrana epiretinica ma non nella retina) e dalle cisti maculari solitarie La diagnosi di foro maculare può essere fatta esclusivamente da un oculista, mediante:
1) un esame del fondo dell’occhio, previa dilatazione della pupilla.
2) Una Tomografia a Coerenza Ottica (OCT), esame moderno e non invasivo indispensabile nella diagnosi e a fornire una quantificazione del problema. L’oct è un ecografo che ha sostituito gli ultrasuoni con una luce laser e, pertanto non c’è contatto tra la sonda e l’occhio. La quantità di informazioni raccolte dal raggio riflesso sul fondo dell’occhio è straordinariamente superiore: riesce a riconoscere strutture delle dimensioni di pochi micron.
Trattamento del foro maculare
La cura del foro maculare è di tipo chirurgico. Non tutti i pazienti devono o possono essere operati: l’indicazione chirurgica nasce dalla valutazione tra vantaggi, svantaggi, rischi e benefici che chirurgo e paziente devono attentamente valutare e dalla collaborazione del paziente durante il periodo post-operatorio.
Foro maculare | esame OCT
Si esegue una vitrectomia (cioè l’asportazione del corpo vitreo), avendo cura di ripulire la superficie della macula. Si introduce poi nell’occhio del gas o dell’olio di silicone che hanno la funzione di avvicinare i margini per facilitare la chiusura del foro.
Il miglioramento della tecnica e l’adozione della chirurgia mini-invasiva hanno notevolmente migliorato i risultati anatomici, cioè la percentuale di casi in cui si riesce ad ottenere una chiusura del foro retinico.
Se si utilizza il gas è importante che il paziente rimanga il più possibile (7-10 giorni che è il tempo di riassorbimento del gas da parte dell’umor acqueo dell’occhio) con il capo rivolto verso il basso, per fare in modo che la bolla di gas vada a comprimere i lembi del foro. La bolla di gas tende ad andare verso l’alto, per cui il gas non va a comprimere il foro ma un’altra zona della retina.
Il dott. Giovanni Giordano esegue una vitrectomia secondo gli standard più avanzati disponibili attualmente con una tecnica d’avanguardia appannaggio di pochi centri in Italia.
Recupero dopo l’intervento
Il recupero dopo l’intervento è variabile e dipende dal grado di compromissione della retina prima della chirurgia. L’obiettivo terapeutico è quello di stabilizzare la situazione, onde evitare un ulteriore peggioramento visivo. Il successo di questa chirurgia è elevato. Più del 90% dei fori si chiude, infatti, dopo un solo intervento. Il successo anatomico (chiusura del foro), non corrisponde tuttavia sempre ad un analogo successo funzionale visivo. La vista, con la chiusura del foro, migliora, ma difficilmente torna alla normalità. Più la vista è buona prima dell’intervento, più alta sarà la possibilità di miglioramento. In ogni caso il recupero visivo non potrà definirsi completo prima di 6 mesi. Alcuni casi hanno un miglioramento visivo anche dopo un anno.
foro maculare con cisti della fovea (in alto)
Il giorno dopo il vostro intervento
Il giorno successivo all’intervento il paziente operato è sottoposto ad una normale visita per verificare che non ci siano infezioni postoperatorie precoci e che la pressione intraoculare sia nella norma. Il paziente deve avere alcune precauzioni:
• portare un occhiale da sole, perché si rimane più sensibile alla luce per qualche tempo;
• instillare colliri antibiotici per 2 settimane;
• non strofinare l’occhio operato per 3 settimane;
• usare di notte una conchiglia di plastica per una settimana a protezione dell’occhio;
• non fare sforzi per 2-3 giorni, non prendere in braccio bambini;
• evitare ambienti polverosi o malsani per 2 settimane;
• dal 3° giorno è possibile radersi, lavarsi il volto, fare la doccia con cautela;
• Dormire a faccia in giù (proni) e mantenere la posizione del capo in avanti durante il giorno;
• Effettuare i 3 controlli del protocollo delle infezioni postoperatorie : il giorno successivo all’intervento, una settimana e 3 settimane dopo l’operazione chirurgica ( a seconda del periodo di incubazione dei vari germi).